Leggere: Step #20: La carta come materiale per la lettura

La carta ha origini lontane: nel 105 d.C. venne fabbricato in Cina un materiale di base per la scrittura usando vecchi stracci, reti da pesca e scorza d'albero, intrecciandoli e ottenendo così una sorta di foglio leggero, resistente ed economico. Nel 750 d.C. tale tecnica venne acquisita dagli Arabi e da questi, si diffuse verso l'anno 1000, anche in Spagna e in Italia. Qui nei due secoli successivi fiorirono numerose cartiere che perfezionarono il processo di produzione della carta. La molitura (macinazione) degli stracci, fino a quel periodo manuale, venne meccanizzata, introducendo anche la collatura dei fogli con gelatina animale, anziché vegetale, e la filigranatura, data dalla presenza di fili metallici nelle forme. L'invenzione della stampa, alla fine del 1400, contribuì allo sviluppo tecnico e commerciale della carta. Nuovi sistemi a cilindri rotanti muniti di lame metalliche, prodotti in Olanda, permisero di migliorare la qualità della pasta e il suo grado di raffinazione. La prima vera macchina fu costruita nel 1798 dall'inventore francese Luis Nicolas Robert, poi migliorata nel 1803 dai fratelli britannici Fourdrinier. A partire dalla metà del 1800 si introdusse la pasta cellulosica derivata dalla sfibratura del legno per sostituire l'usi di stracci di scarsa reperibilità e ottenere così una materia prima più economica; famosi furono gli sfibratori dei tessitori tedeschi Friedrich Keller del 1844 e Heinrich Voelter del 1846, che in seguito vennero migliorati grazie ai trattamenti chimici della pasta di cellulosa. La carta divenne così di largo consumo, grazie anche all'abbattimento del suo costo. Le ulteriori invenzioni di matite, penne e di nuovi dispositivi di stampa, resero la carta strumento indispensabile, fino ai giorni odierni, per la scrittura e quindi la lettura.