domenica 10 maggio 2020

Step #14: Una rivista da leggere nel 1800


Alcune copertine della popolare rivista

La scienza per tutti era un celebre rivista quindicinale che oltre a trattare argomenti come le scoperte scientifiche, le scienze naturali e la medicina, si occupava anche di intrattenimenti quali trucchi teatrali, esperimenti vari e bizzarri, giochi e giocattoli, il tutto accompagnato da informazioni tecniche e consigli pratici.
Pubblicata dal 1879 al 1943 a Milano dalla casa editrice Sonzogno, era ricca di illustrazioni utili anche ai lettori meno esperti in materie tecnologiche, ottenendo così grande successo di pubblico (grazie anche al prezzo accessibile) e riuscendo ad attraversare indenne il periodo tra le due guerre mondiali.
Parteciparono alla sua stesura numerosi personaggi e studiosi celebri, tra cui Marconi, Becquerel, Flammarion.

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Step #13: Un' opera da leggere del 1700


Frontespizio dell'Encyclopédie

L'Encyclopédie o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, è un'opera fondamentale dell'Illuminismo francese. Nasce dall'idea di un libraio parigino André le Breton di far tradurre a Denis Diderot (1713-1784) la Cyclopaedia, o Dizionario Universale delle arti e delle scienze dell'inglese Ephraim Chambers (1680-1740), autore di spicco nel mondo culturale dell'epoca. Diderot si associa ad altri studiosi e si avvale soprattutto dell'aiuto di Jean-Baptiste Le Rond D' Alembert (1717-1783) per preparare una vasta opera che rappresenterà il primo esempio di una moderna enciclopedia di larga diffusione e di successo. Di ampio respiro filosofico doveva servire a cambiare il modo comune di pensare guardando all'interesse del genere umano. Molto rilevante è infatti il profilo culturale dell'impresa, in quanto grandi studiosi francesi daranno il loro contributo per la sua realizzazione; Montesquieu (1689-1755), Turgot (1727-1781), Rousseau (1712-1778), Voltaire (1694-1778), ne sono solo un piccolo esempio e si conteranno circa 160 collaboratori in tutto al termine dei lavori.
Il primo volume viene pubblicato nel luglio del 1751 a cui seguiranno, negli anni immediatamente successivi, il secondo e il terzo. Le uscite seguenti subiranno notevoli battute d' arresto dovute soprattutto alle opposizioni dell'ambiente religioso e assolutistico del periodo, che portarono a campagne diffamatorie contro gli enciclopedisti e l'inasprimento della censura. Nel 1772 finalmente esce l'ultimo volume dell'Encyclopédie che conta 17 tomi e 11 tavole illustrate.
Visto l'elevato prezzo dei volumi, si presume che i primi lettori fossero costituiti da borghesi e persone facoltose ma, grazie al moltiplicarsi dei salotti di lettura, l'opera si diffuse in seguito anche tra un vasto pubblico, tanto che si raggiunsero più di 4000 ordinazioni in poco tempo.

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Step #12: Leggere la "tecnologia" dal 500 d.C. al 1600

Con la nascita del Medioevo (476 d.C.) la letteratura tecnica si trovò innanzi ad un periodo di ridotta diffusione dell'uso dello scritto e perciò anche di scarsa produzione documentaria, dovuta soprattutto alla caduta dell' Impero Romano e al susseguirsi di invasioni barbariche. Nei secoli seguenti la circolazione di libri continuò ad essere estremamente lenta e difficoltosa in quanto essi venivano trascritti a mano esclusivamente dai monaci nelle abbazie e nei monasteri (rimasti gli unici centri di cultura), cosa che richiedeva mesi o persino anni, oppure stampati con metodi poco funzionali (stampa a caratteri fissi del XIII° sec.). L'invenzione della stampa a caratteri mobili nel 1455 da parte del tedesco Gutenberg, rivoluzionò la storia permettendo di stampare libri in serie e velocemente. In tal modo si sviluppò notevolmente la diffusione del sapere e delle idee, la condivisione delle informazioni e dello studio, tramandando anche i testi classici antichi, da sempre considerati la base della tecnologia. La cultura non fu più esclusività della Chiesa e dei nobili, ma si espanse anche alle classi inferiori, comprendendo anche la lettura di manuali e opere professionali che permisero l'avanzare di migliorie e di nuovi progetti.
Nel secolo XVI° si sviluppò un nuovo genere letterario: "Il Teatro delle macchine", nato da una pubblicazione di Giulio Camillo ("L'idea di teatro" nel 1550), in cui tratta l'organizzazione del proprio sapere affinché non venga disperso tra le molte nuove invenzioni tecnologiche. Il teatro, cioè il libro, raccogliendo la descrizione delle macchine tramite illustrazioni tecniche accompagnate da brevi didascalie, favorivano la comprensione dell'opera, raggiungendo così un vasto pubblico di lettori. Besson, Ramelli e Zonca, furono alcuni degli autori dei primi teatri. Nel 1600 si diffusero anche riviste periodiche grazie alla nascita delle accademie scientifiche con interessi rivolti alla chimica, botanica, astronomia e matematica.

immagine illustrativa del teatro delle macchine

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La lettura tecnologica nel "periodo classico"

Leggere per informarsi è un'azione che ha sempre fatto parte dell'esistenza dell'uomo. Fin dall'antichità c'è stata l'esigenza di riportare su una tavola, una pergamena o un rotolo, tutto ciò che riguardava anche gli strumenti ed i metodi utilizzati nello sviluppo della tecnologia. Nel periodo classico dei Greci e dei Romani, gli approcci verso arti e opere utili a migliorare la vita dell'uomo vennero descritti in vari testi e manoscritti. In campo artigianale, agricolo, architettonico e nell'arte della guerra si hanno notizie di trattati che testimoniano l'ingegno e le capacità dell'uomo.
Sono noti alcuni studiosi e inventori dell'epoca quali Filone di Bisanzio (280 a.C.), Erone di Alessandria (10 d.C.) e Archimede di Siracusa (287 a.C.) autori di scritti e considerazioni su argomenti matematici, meccanici e fisici. Tra i trattati romani si distinsero il "De Architectura"  (15 a.C.) di Marco Vitruvio Pollione (inerente alla costruzione delle mura urbane, degli acquedotti, ma anche alla progettazione di macchine ad uso civile o bellico) e "L'Acqueductus Urbis Romae" (intorno al 97 d.C.) di Sesto Giulio Frontino (sul sistema idrico romano) il quale rappresenta una delle più valide testimonianze di un ottimo servizio pubblico.
Tutte le opere del periodo classico furono alla base dell'evoluzione tecnologica.

Copie delle principali opere romane in campo tecnologico 

Bibliografia:
Cenni da "Storia delle macchine" di V. Marchis, ed. Laterza
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